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Esame di diagnostica radiologica. Si effettua iniettando in una vena un liquido opaco ai raggi-X (mezzo di contrasto) che permette di visualizzare il flusso di sangue nelle arterie per localizzare ostruzioni e restringimenti.
L’effetto Doppler è quel fenomeno per cui sentiamo la sirena di un’autoambulanza più acuta quando si avvicina e più grave quando si allontana. Descritto per la prima volta nel 1842, è stato sfruttato a partire dalla seconda metà del Novecento nella diagnostica medica, soprattutto per identificare alterazioni del flusso del sangue nei vasi sanguigni.
Esame a ultrasuoni in cui all’effetto Doppler si associa l’ecografia. Dà informazioni sul flusso del sangue e sulle caratteristiche delle pareti dei vasi arteriosi o venosi. L’ecodoppler carotideo dà informazioni sullo stato delle pareti e della pervietà delle arterie che portano il sangue al cervello (arterie carotidi e vertebrali), possibili sedi di lesioni aterosclerotiche. L’ecocolordoppler visualizza anche la direzione dei flussi sanguigni con colori diversi.