Se l’obesità è “sana” non porta a diabete

Secondo uno studio canadese, pubblicato su Diabetes Care, l’attività fisica e la dieta avrebbero un impatto positivo sulla salute, indipendentemente dalla presenza del grasso corporeo. Lo studio ha coinvolto 181 bambini e adolescenti obesi tra gli 8 e i 17 anni, seguiti da una clinica pediatrica per il controllo del peso negli anni compresi tra il 2005 e il 2010. I ricercatori hanno confrontato i parametri clinici di età, peso, stile di vita (con particolare riferimento a dieta e attività fisica) con la presenza di indicatori clinici associati all’obesità come la resistenza all’insulina, i valori di pressione sanguigna, il grasso (valutato con la misura della circonferenza della vita) [OI{D1] e la glicemia.
Almeno un terzo dei bambini e degli adolescenti con obesità è risultato “metabolicamente sano”: non ha dimostrato di essere a rischio imminente di sviluppare resistenza all’insulina e non ha riportato un aumento dei valori di pressione arteriosa, di colesterolo o di altre complicanze cardiovascolari, correlate all’obesità. Lo studio ha messo in evidenza come questi bambini avevano condotto uno stile di vita più “virtuoso”: avevano passato meno tempo davanti alla televisione, al computer o ai videogames, si erano invece dedicati in misura maggiore ad attività fisica, e avevano diminuito anche l’apporto di calorie e la quantità di carne rossa nella loro dieta.
Questi risultati sottolineano che, come molte altre malattie croniche, anche l’obesità è una condizione che cambia da persona a persona ed è quindi importante considerare un approccio terapeutico di tipo strutturato e personalizzato condotto da un’équipe multidisciplinare di specialisti, dal dietologo allo psicologo.