Il tuo diabete diventa mai motivo di discussione con il tuo partner?
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Farmaci antidiabetici orali che riducono la glicemia senza però causare ipoglicemie. Comprendono acarbose, metformina, glitazoni e tutte le incretine (analoghi e agonisti del Glp-1 e gliptine).
Concentrazione di glucosio nel sangue. Il valore normale della glicemia a digiuno è compreso tra i 70 e i 99 mg/dl; tra 100 e 125 mg/dl si parla di 'alterata glicemia a digiuno'; una glicemia al di sopra dei 126 mg/dl, sempre a digiuno, può definire una condizione di diabete. Viene dosata nel sangue attraverso un prelievo ma può essere rilevata anche su sangue capillare attraverso una striscia reattiva e un glucometro.Per la diagnosi di diabete sono necessari ulteriori approfondimenti diagnostici.
Concentrazione di glicemia inferiore a 70 mg/dl. Alcuni farmaci antidiabetici, soprattutto insulina e sulfoniluree, possono abbassare troppo la glicemia. Questo avviene quando si sono somministrate dosi elevate del farmaco, quando è stato consumato un pasto a basso contenuto di carboidrati o si è ‘saltato’ un piatto o il pasto intero, dopo aver assunto la terapia (questi sono solo alcuni esempi). Ogni persona ha la ‘sua’ soglia minima di ipoglicemia, generalmente però quando si scende sotto i 60 mg/dl il cervello – che è il più grande consumatore di glucosio – attiva una reazione adrenergica che si traduce in una prima fase, prodromica (nervosismo, irritazione, fame, difficoltà di concentrazione) e in una seconda fase, motoria (tremito, difficoltà nell’articolare le parole o mettere a fuoco le immagini). Fermare una ipoglicemia in questa fase è semplicissimo: basta assumere l’equivalente di 15 grammi di zucchero cioè mezza lattina di bibita dolce o tre bustine/zollette di zucchero. Se non si interviene, però, possono subentrare convulsioni che rendono necessario un aiuto esterno. A quel punto, ingerire liquidi o solidi potrebbe essere difficile e il modo migliore è una iniezione intramuscolo di glucagone. Se la glicemia continua a scendere (20/30 mg/dl) il cervello per difendersi si ‘spegne’ e la persona entra in coma. Nonostante i suoi aspetti molto visibili e preoccupanti, la crisi ipoglicemica e perfino il coma ipoglicemico, trattati adeguatamente, si risolvono usualmente in poche ore senza lasciare conseguenze permanenti.
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