Quando parliamo di diabete parliamo spesso di organizzazione. Smantellato il tempo delle vacanze, delle valigie piene di costumi e striscette per la glicemia, cosa rimane nella vita di tutti i giorni?

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Finiti gli eventi estivi, i matrimoni, le feste, gli aperitivi sulla spiaggia, cosa fa ritorno con noi nel quotidiano? Sì, perché diciamoci la verità, il di più del diabete è imparare a gestirlo tutti i giorni. La mattina al risveglio, inizia già a fornirci un’indicazione sul corso della giornata (una iperglicemia al mattino “butta” davvero molto male!) e il post colazione al lavoro o a scuola…I pranzi, i pomeriggi, il ritorno a casa, la spesa, insomma, la drammatica vita di tutti giorni.

Parlate mai di diabete con le persone che avete vicino?
Li coinvolgete nei vostri sbalzi glicemici?
Un collega di lavoro o di scuola ne viene mai a sapere qualcosa?

Io ne ho sempre parlato molto, soprattutto quando avevo la glicemia alta, che all’università, non mi faceva concentrare. Al lavoro non avevo scelta, ma la concentrazione arrivava con grandi sforzi. Mannaggia a me e alla pizza di ieri sera! O al cornetto di stamattina al bar!

E l’insulina, davanti agli altri, la fate?
Qual è il luogo più strano dove vi è capitato di farla?

Mi ricordo, quando ancora usavo le penne, che a volte mi capitava di fare l’insulina al cinema o a teatro. Prima ancora di risolvere il problema di individuare il punto giusto nella pancia, dovevo capire e cercare di vedere quanta insulina avevo selezionato. Era tutto così buio che sembrava un’impresa titanica. Mentre cercavo di capire quanta insulina selezionare, perdevo diottrie. Poi “zacckete”, puntura e via come prima. E chi era vicino a me, amici, fratelli, fidanzati, alzavano la bocca in un sorrisino divertito, dalla mia goffaggine e dell’inusualità di certe azioni.

Le cose strane che ci tocca fare col diabete!
Perché diciamo la verità, noi diabetici siamo delle persone poco comuni, che di cose particolari ne facciamo, ma con noi non ci si annoia mai.

Insomma, a me è capitato di fare la glicemia e l’insulina davvero ovunque fosse necessario. Sul bus/ tram devo dire che non è molto agevole mentre sull’aereo, salvo turbolenze, può essere più facile. Dei miei vicini sconosciuti me ne sono sempre un po’ fregata, mentre chi aveva voglia di sapere, ha ricevuto prontamente una lezione semplificata sul diabete, con relative dispense da studiare a casa.

Ah, e poi, in finale, le correzioni delle ipoglicemie, con lo zucchero o con un succo di frutta. Quelle le ho fatte anche ai colloqui di scuola di mia figlia. Mentre le maestre parlavano, io bevevo il succo dal brik con la cannuccia (sempre attenta a non fare rumore), ma specificando che, cioè, mi spiace, ma è necessario.

E voi?
Scrivetemi e raccontatemi la vostra storia se vi va.
Ogni mercoledì vi racconterò la mia!

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