Non dico che volessi rilassarmi, data la situazione, ma neanche che volessi intrattenere una conversazione.
Volevo solo togliere i peli.
L’estetista sa che ho il diabete e inizia a chiedermi delle glicemie. Non ne sa nulla della patologia e mi chiede cento volte se mi dispiace parlarne. - Ti dispiace? Scusa eh se ti chiedo… ma ti dispiace? Posso chiederti? -Dopo dieci minuti, mi era già venuto il nervoso. La pelle pizzicava e dentro avevo un vortice.
Detesto quando mi chiedono se mi dispiace parlare del diabete.
Come se dovessi vergognarmi a farlo e mi stessero forzando a farlo. Per me non è un problema parlarne ma quando mi fanno così tante domande sul diabete anticipando che “dispiace se potrebbe dispiacermi” divento una iena. Mi irrigidisco perché penso che se in quel momento fosse lì mia figlia o una ragazza giovane magari ci rimarrebbe male. Non avrebbe ancora gli strumenti per mandarla delicatamente a quel paese.
Ma io ce li ho. E lo faccio, con educazione, perché io no, non mi farò mai più mettere da nessuno nella situazione di dovermi vergognare o giustificare di me stessa.
Mai più.
E spero anche voi.
Scrivetemi la vostra storia.
Io vi racconterò la mia!
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qualcuno là fuori che con voce silenziosa chiede sostegno e non deve sentirsi solo.
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