Come spesso succede, Gianni non ha accettato subito la sua patologia, “poi ho preso coscienza di
quello che sarebbe stato”. Dopo la presa di coscienza, è arrivato il momento di cominciare a
documentarsi e così ha avuto inizio il suo percorso con il diabete mellito. Il primo passo è stato una
terapia farmacologica “per arrivare ad oggi alla terapia con insulina somministrata attraverso un
microinfusore”. Gianni definisce il passaggio al microinfusore come un cambiamento per lui
assolutamente positivo, non ha mai provato alcun problema a portarlo in giro e non ha mai pensato
di “non far qualcosa perché ho il microinfusore addosso”. Piuttosto, era molto contento di aver
trovato un modo per gestire meglio la sua patologia, aggiunge che la funzione che ha sempre
apprezzato di più “è proprio la somministrazione di insulina”. E dal 2010 ad oggi ci dice: “rinuncerei
a tutto ma non al mio microinfusore”.
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