Un recente studio inglese, pubblicato su “BMJ Open”, conferma come la vita sedentaria sia un fattore di rischio per il diabete di Tipo 2, proprio come l’invecchiamento e l’obesità. I benefici maggiori si hanno dall’attività fisica più intensa.

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È stato chiesto a 435 adulti a rischio di diabete, che hanno partecipato a uno studio dell’Università di Leicester, in Inghilterra, di indossare un sistema per il monitoraggio dell’attività fisica tutto il giorno, per una settimana, per verificare quanto tempo avessero trascorso seduti, in piedi e camminando.
I partecipanti allo studio avevano in media 67 anni, la maggior parte aveva un eccesso di grasso intorno al tronco ed era in sovrappeso o obeso e circa un terzo aveva avuto una storia familiare di diabete.
I ricercatori hanno in seguito valutato, con esami di laboratorio, come i partecipanti allo studio trasformassero lo zucchero e l’insulina. È emerso che chi aveva sostituito 30 minuti del tempo che prima passava seduto con periodi più brevi, aveva avuto una riduzione del 4% dei livelli di insulina a digiuno.
I risultati di questo studio forniscono la prova ulteriore che sostituendo il movimento con lo stare seduti tutto il giorno aiuta a migliorare gli indicatori di rischio di diabete di Tipo 2, secondo Joe Henson, ricercatore dell’Università di Leicester, coautore dello studio con la collega Charlotte L Edwardson. Nello studio, però, i benefici maggiori si sono osservati nell’attività fisica più intensa, sempre secondo Henson.

Fonte: CL Edwardson et al. BMJ Open. Published online January 13, 2017.

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