I tre principali tipi di diabete

Tutti i tipi di diabete hanno un punto in comune, la presenza di iperglicemia. Il più frequente è il Diabete di tipo 2, ma non sono da trascurare il Diabete di tipo 1 e il Diabete gestazionale, esistono inoltre altre forme di diabete meno frequenti.

I tre principali tipi di diabete

Diabete di tipo 1

Il Diabete mellito tipo 1 si manifesta quando il pancreas non produce insulina. Generalmente, nella metà dei casi, insorge in età giovanile (<25 anni ca) con un'incidenza del 3% ca sulla popolazione mondiale. È una malattia autoimmune, quindi il nostro sistema immunitario distrugge le cellule adibite alla produzione d’insulina (cellule ß del pancreas), le concause principali che concorrono allo sviluppo del Diabete di tipo 1 sono:

  • una predisposizione genetica di base in particolare in gruppi etnici più a rischio (es Sandinavi e Sardi)
  • uno stimolo immunologico, spesso dovuto all'ambiente in cui si vive
  • infezioni virali (tra cui rosolia, cytomegalovirus, coxsackie, retrovirus e Epstein-Barr) che possono infettare e distruggere le cellule ß del pancreas
  • una dieta non adeguata soprattutto nei bambini come un'esposizione precoce (<4 mesi) al glutine.

Questa patologia è irreversibile per cui la persona affetta da Diabete di tipo 1 dovrà assumere l’insulina necessaria dall’esterno.

Diabete di tipo 2

La caratteristica del Diabete mellito di tipo 2una malattia metabolica, è la glicemia alta, rappresenta il 90% ca dei casi di Diabete.  Il pancreas non produce una quantità sufficiente di insulina, oppure l’insulina prodotta non agisce in modo corretto, il nostro organismo non è in grado di utilizzarla in particolare a livello dei tessuti periferici (insulino-resistenza). In genere il diabete di tipo 2 si manifesta dopo i 30-40 anni e diventa più frequente con l'aumentare dell'età, soprattutto in presenza di alcuni fattori di rischio tra cui:

  • sovrappeso (grasso viscerale/addominale)
  • carenza di esercizio fisico
  • abitudini di vita poco sane (es: dieta ricca di zuccheri e grassi saturi, sedentarietà, alcool)
  • l’ereditarietà (predisposizione genetica)
  • l’appartenenza ad una specifica razza (Ispanici, Asiatici e Indiano d'America in particolare)

La patogenesi non è del tutto chiara anche se l'iperglicemia si sviluppa quando la produzione di insulina non riesce più a compensare l'insulino-resistenza, di conseguenza il fegato rilascia "impropriamente" glucosio nel sangue generando una situazione di iperglicemia. Nella prima fase l'organismo reagisce all'insulino-resistenza producendo una maggiore quantità di insulina, successivamente la produzione di insulina non è più sufficiente ponendo le basi per l'insorgenza del Diabete di tipo 2.

Altri meccanismi associati al Diabete di Tipo 2 che concorrono all'insorgenza dell'insulino-resistenza sono:

  • bassi livelli di ormoni (testosterone, estrogeni, ecc) che aumentano la sensibilità all'insulina
  • alti livelli di ormoni (glucocorticoidi, glicagone, adrenalina, mineralcorticoidi, ecc) che aumentano l'insulino-resistenza
  • ritenzione idrica
  • scarsa regolazione del metabolismo da parte del sistema nervoso centrale

inoltre l'insulino-resistenza può generare nell'organismo meccanismi di feedback che inibiscono la produzione dell'insulina da parte delle cellule ß del pancreas.

Diabete gestazionale

E' una condizione temporanea, che si verifica generalmente durante la seconda metà della gravidanza, quando l’insulina della donna è meno efficace. Tende a risolversi subito dopo il parto, anche se le donne affette da diabete gestazionale  (leggi l'articolo completo qui) sviluppano una più alta probabilità di diventare diabetiche negli anni successivi al parto, in particolare in presenza dei fattori di rischio.

Diabete LADA

Alcune diagnosi di diabete inizialmente definite come diabete tipo 2 sono in realtà forme di diabete autoimmune a lenta evoluzione verso l’insulino-dipendenza, definito diabete LADA (acronimo dall’inglese: Latent Autoimmune Diabetes in Adults). Secondo alcuni studi sembra che il LADA rappresenti in realtà il diabete tipo 1 autoimmune dell’adulto (denominato da alcuni diabete Tipo 1.5 a sottolinearne la posizione intermedia), con un'evoluzione più lenta rispetto al Diabete mellito di Tipo 1 che consente al paziente di gestire la patologia senza l'assunzione di insulina anche dopo molti anni dalla diagnosi semplicemente tenedo stto controllo lo stile di vita e l'alimentazione. Per una diagnosi certa del Diabete LADA è necessario effettuare un esame del sangue specifico che consenta di identificare gli anticorpi che agiscono direttamente sulle cellule pancreatiche, inibendo la produzione di insulina. Una volta diagnosticato sarà necessario modificare la terapia per consentire un miglior controllo metabolico associato ad una prevenzione delle complicanze croniche.

MODY

Il termine MODY è l’acronimo dall’inglese di Maturity Onset Diabetes of the Young (Diabete mellito adulto ad esordio giovanile) e definisce una forma rara di diabete (1-2% dei diabetici), non autoimmune, caratterizzata da una iperglicemia familiare con un’eredità autosomica dominante (carattere geneticamente trasmissibile, la patologia si trasmette facilmente da una generazione all’altra, senza preferenza di trasmissione da padre a madre).

La diagnosi non avviene precocemente ed è identificabile attraverso le seguenti caratteristiche:

  • eterogenità genetica
  • insorgenza precoce (infanzia, adoloscenza, età adulta < 25 anni)
  • eredità autosomica dominante

In genere i pazienti affetti da Diabete MODY non sono sovrappeso e non necessitano di terapia insulinica.

I sintomi del diabete

In genere, l’insorgenza del diabete di Tipo 1 è veloce, i sintomi possono essere intensi ed avere conseguenze gravi. I primi sintomi del diabete di Tipo 2 sono di norma di lieve entità (o addirittura non compaiono) e  si manifestano con il passare del tempo. I sintomi più comuni che caratterizzano la patologia diabetica sono:

  • Minzione frequente
  • Sete eccessiva
  • Aumento della fame
  • Perdita di peso
  • Stanchezza
  • Mancanza d’interesse e di concentrazione (svogliatezza)
  • Sensazione di formicolio o d’intorpidimento alle mani o ai piedi
  • Offuscamento visivo
  • Infezioni frequenti
  • Lenta guarigione delle ferite
  • Vomito e mal di stomaco, spesso confusi con un’influenza.

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