Secondo uno studio svedese, pubblicato dallo “European Journal of Endocrinology”, il consumo eccessivo di bevande zuccherate è associato a un maggiore rischio di sviluppare il diabete di Tipo 2 e il diabete autoimmune dell’adulto.

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Consumare troppe bevande zuccherate fa crescere il rischio di sviluppare il diabete di Tipo 2 e il diabete autoimmune dell’adulto (LADA), secondo uno studio di popolazione condotto da un gruppo di ricercatori svedesi, pubblicato sull’European Journal of Endocrinology.

La ricerca, condotta dal Karolinska Institutet, dimostra come già bere due bevande zuccherate da 200 ml possa raddoppiare il rischio di sviluppare sia il diabete di Tipo 2 sia una malattia autoimmune, con caratteristiche simili al diabete, chiamata LADA (Latent Autoimmune Diabetes in Adults).
«Il dato che ci ha maggiormente sorpreso», ha spiegato Josefin Edwall Lofvenborg che ha guidato la ricerca, «è stata proprio la correlazione tra un maggior rischio di sviluppare il diabete autoimmune e il consumo di bibite zuccherate».

I ricercatori hanno potuto osservare che l’assunzione giornaliera, maggiore di due bevande zuccherate (consumate dal 6% dei partecipanti), è stata associata ad un aumentato rischio di LADA. I risultati ottenuti erano simili sia per le bevande zuccherate sia per le bevande dolcificate artificialmente.

«Le persone che bevono 2 o più bicchieri da 200 ml di bevande zuccherate al giorno hanno una probabilità maggiore di 2,4 volte di sviluppare i due tipi di diabete, quello di Tipo 2 e il LADA, rispetto a quelli che non bevono questo tipo di bevande», hanno precisato i ricercatori, «e il rischio aumenta in linea ai consumi».

I ricercatori hanno ribadito che l’elevata assunzione di bevande zuccherate induce effetti negativi, sull’omeostasi del glucosio e sulla sensibilità insulinica, che coinvolgono anche forme autoimmuni di diabete.Questo studio supporta l’idea che i fattori dietetici possano influenzare lo sviluppo del LADA e che, identificando e modificando i fattori di rischio, si potrebbe intervenire nella prevenzione del diabete autoimmune.

Lo studio potrebbe diventare un ulteriore supporto alla recente proposta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di tassare le bevande zuccherate come possibile soluzione per frenare il tasso di obesità che, mai come in questi anni, ha subito un’impennata, specialmente nei bambini.

Fonte: JE Löfvenborg et al. European Journal of Endocrinology, 2016; 175:605-614.

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