Chi ha paura di mostrarsi? Ritorna il caldo e ritorna il solito dilemma del mare e dello spogliarsi: dove lo metto il sensore? Cosa rispondere a chi ti chiede «cosa è questo coso attaccato?», «Eh nulla».

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Le opinioni sono le più varie.

Io sono una esibizionista, per esempio. Se non ti sta bene quel che vedi è un problema tuo. Ma ci sono adolescenti e giovanissimi che un po’ vivono i nostri “gadget attaccati” come un disagio. E ci può stare. È già difficile accettare il proprio corpo che cambia, figuriamoci le aggiunte.

E, quindi, Cosa fare?

Prendere l’occasione per riflettere sulle proprie diversità (e degli altri) e sulle necessità?

Se il sensore e il microinfusore ci rendono la vita più semplice pensiamo per prima a quello e poi magari all’estetica? Dipende dalle priorità che abbiamo in ogni momento della nostra vita.

Poi, qualcosa si può anche celare, ovvio. Su questo l’essere umano è sempre molto creativo.

Per i sensori, che spesso sono posizionati sul braccio, ci sono delle simpatiche fascette che sembrano un po’ quei porta cellulare di quando si va a correre. Insomma, di soluzioni ce ne sono, sia per farsi vedere che no. Sia per mostrarsi senza paura e sia per nascondere ciò che poi creerebbe troppe domande (e capisco benissimo chi a volte al mare vorrebbe solo rilassarsi e non pensare a fare lezioni su diabete e tecnologia).

Voi, che soluzione adottate?

Di che squadra siete?

Scrivetemi la vostra storia.

Io vi racconterò la mia!

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