Qualche tempo fa mi è stato chiesto se mio marito è stata l’unica persona che io ho portato alle mie visite diabetologiche. Ora, tralasciando questo momento di covid, io ho sorriso molto. Solo mio marito!?
Tipo che ad una visita per il diabete bisogna portare solo qualcuno di intimo!?
Io ho fatto diventare le mie visite una vera e propria campagna di sensibilizzazione sul diabete! Ci ho portato tutti i miei fidanzati (conoscere qualcosa sul diabete male non gli faceva di certo) ma anche le mie amiche, i miei amici, i miei coinquilini, i miei cugini, i miei ex.
Mi ricordo durante gli anni dell’università le giornate di visita erano un’organizzazione collettiva con i miei coinquilini.
Ti ci porto io! No, dai, io. Andiamo insieme e poi si fa colazione al bar!
I momenti più buffi erano quando avevo la visita al fondo oculare e, quindi, a causa delle goccine per dilatare le pupille, preferivo non guidare la macchina per recarmi in ospedale.
C’era sempre qualche amico che veniva a prendermi o un’amica con cui condividere l’ansia della visita prima di entrare e la gioia dell’uscita senza notizie negative - ora al bar a fare l’aperitivo! Si festeggia! - trovavamo sempre un motivo per fare festa.
La mia storia col diabete, con le visite annesse, è sempre stata una storia collettiva. Ho sempre cercato, per le mie amicizie più intime, di selezionare solo persone con una certa sensibilità, persone in grado di capire. E che vedevano me, prima della malattia. Senza pietismi e senza ansie, hanno partecipato con me alle beghe del diabete guardandolo come una parte della mia persona. Quale effettivamente è.
E voi? Con chi andate o andavate alle visite diabetologiche? Chi vi faceva bene avere vicino?
Eddaaiii, raccontatemelo!!!
Scrivetemi la vostra storia.
Io vi racconterò la mia!