Cosa succede quando, oltre al diabete, si sviluppano altre malattie autoimmuni? E se capita a vostro figlio?
Ditemelo voi. Provate a spiegarmelo. Perché quando lunedì sono uscita dal primo giorno di scuola di mia figlia, io, ero felice. Poi, nel pomeriggio, ho ricevuto l’esito delle sue ultime analisi del sangue e la mazzata: diabete tipo 1, celiachia e tiroidite. Bingo!
Un bel trio di autoimmunità che speriamo si fermi qui. Al numero perfetto, si dice. Perfetto per imprecare. Che una bimba di 5 anni debba prendere la pasticchina tutte le mattine e aspettare per fare colazione, insieme al disagio della celiachia e dei calcoli e buchi del diabete… è veramente troppo.
Avete presente i bambini quando si svegliano e senza nemmeno aprire gli occhi pensano subito al cibo? Questa è mia figlia.
Le ho spiegato tutto e ha preso la pillolina e ha aspettato. E i minuti sono passati perché giocavamo. E anche se dentro avevo una enorme rabbia, le Barbie, devo dire, mi hanno molto aiutata. Perché poi, diciamolo, sono le piccole cose che ci aiutano a vivere. Oppure a sviluppare una risorsa.
Bene, mi sono detta, ogni mattina userò quei 20 minuti per stare con lei e iniziare con i giochi la giornata. Senza telefono, senza corse, ci sveglieremo prima e faremo diventare questo tempo, questo pensiero, questa pillola, questa rottura, in qualcosa di utile per noi.
È difficile dover scavare sempre dentro di sé per trovare tutto il buono del mondo. Ma non vedo altre soluzioni utili.
Voi, cosa ne pensate?
Dai scrivetemi la vostra storia
Ogni venerdì vi racconterò la mia!