Il problema del fritto, per noi diabetici, è la coda lunga che ha sulle glicemie. Mi spiego. I grassi della frittura fanno si che, dopo un po’ di ore, la glicemia aumenti. Oltre il colesterolo, la ciccia e quant’altro.

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Tutti i dietisti urlano: “bisogna mangiarne pocooooo!!!” - ed hanno ragione, guai a contraddire un dietista!

Ma, purtroppo, di trovarsi a mangiare una frittura può capitare. Soprattutto in Italia!

L’altro giorno ho accompagnato mia figlia a un compleanno in uno di questi luoghi dove se possibile friggerebbero pure te.

C’era anche il senza glutine (mia figlia è celiachia) per cui dovevo essere anche contenta.

Insomma, entrambe abbiamo mangiato patatine fritte (disastro doppio!), verdure fritte in pastella (che quasi sempre viene fatta con la farina) e würstel.

Per fortuna il pane non era fritto ma non vi dico la notte che abbiamo passato.

Mia figlia dormiva beata, ma io accanto a lei con l’acidità e il bicarbonato e la glicemia alta che correggevo sia a lei sia a me, in attesa di tornare in target.

Il fritto è buono, si sa. Ma lo paghi caro.

E chi ha il diabete ancora di più.

Ma ogni tanto ci vuole, no?

E voi? Come vi regolate?

Scrivetemi la vostra storia.

Io vi racconterò la mia!

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