Spesso, quando si parla di malattia, ci si sente travolti da una sensazione di ingiustizia e colpa. Perché proprio a me?! È la frase che mi sono sentita dire e che mi son detta più volte.
Per quale “colpa” commessa mi sono meritata tutto questo? Eppure, sono una brava persona, gentile, sensibile e pago anche le tasse! Crediamo che la nostra salute venga valutata da un ipotetico tribunale che di conseguenza poi definisce la gravità o no delle patologie che siamo costretti a sopportare.
Quante volte ci siamo sentiti dire che abbiamo il diabete come risultato di un trauma, una situazione di stress, una perdita dolorosa oppure la nostra incapacità di vivere appieno la nostra vita. La malattia come un “dono” per comprendere ciò che abbiamo di più prezioso o come “castigo” per le nostre cattive azioni.
La malattia diviene simbolo di un qualcosa e noi ci sentiamo il primo terreno fertile in cui andare a cercare le responsabilità per quanto c’è accaduto. Non ho mangiato abbastanza bene, non ho fatto sufficiente movimento, non vado in palestra da anni e non mi dedico mai del tempo solo per me. Tutta colpa nostra. In una piccola parte ma sostanziosa della mia vita, ho pensato che fosse davvero così, che funzionassero le cose, poi ho scoperto in prima persona la malattia nei bambini piccoli. Mia figlia e altri come lei.
I controlli all’ospedale pediatrico Meyer erano il luogo dove tutte queste teorie svanivano in pochi attimi. Che colpa avevano quei bambini di pochi mesi? Poco sport? Cattiva alimentazione? Probabilmente le mamme, sì, alle mamme solitamente si addossano parecchie colpe. Anche quello è uno sport.
Ma la verità è che per quanto tu possa prenderti cura di te, della tua salute fisica, mentale, alimentare, sociale, umana, e fiscale, le cose a volte capitano, comunque. La malattia accade e per quanto capirne il motivo potrebbe aiutarne l’accettazione ti viene richiesto di prendere tutto il pacchetto senza che nessuno ti spieghi perché proprio a te. Anche perché in quel caso dovresti saper rispondere alla domanda: a chi, allora?
Chi si meriterebbe una malattia?
A mio parere nessuno, però accade. E vedo tante persone infliggersi anche il flagello della colpa, della ricerca spasmodica di motivazioni, di responsabili e di razionali sequenze causa/effetto.
Purtroppo, ancora non c’è dato di sapere tutto sull’origine delle nostre malattie, soprattutto quando queste sono multifattoriali come il diabete. Credo, però, che assolverci dalle nostre colpe (rispetto a noi stessi e ai nostri figli) possa aiutarci a vivere meglio e a prendere in mano la nostra vita per tutto quello che possiamo controllare e su cui possiamo intervenire, ovvero: provare ad essere felici.
Nonostante il diabete
E nonostante le tasse.
Scrivetemi e raccontatemi la vostra storia se vi va.
Ogni mercoledì vi racconterò la mia!