Ve lo ricordate il primo fidanzato? Ve lo ricordate il primo appuntamento con un ragazzo che vi piaceva? E il diabete? Dove si sedeva in quelle occasioni? E dove si siede tutt’ora?
Dopo la famiglia, il fidanzato è la persona che entra più in intimità con noi. Voi di che specie ne avete avuti? Ma soprattutto, voi, come lo avete spiegato al vostro innamorato il diabete?
Io, che amo fare classifiche, ho distinto gli approcci dei ragazzi che ho avuto in queste categorie:
♥ Il diabete è tuo e te lo gestisci da te (ovvero, i menefreghisti)
♥ Oh mio dddddiooo, te prego non posso vederti pungerti!! (ovvero, gli esagerati)
♥ Io ti salverò (i crocerossini dell’ultima ora)
♥ Ti sto vicino e l’affrontiamo insieme (la persona a cui tutti dovremmo ambire, ma ce ne stanno davvero pochini!)
Chiaramente parlo di storielle, storine, o storiettine, poi mi auguro che come compagni di vita voi abbiate scelto chi si piazza stabilmente nell’ultima opzione della lista!
Ma le casistiche e gli atteggiamenti sui generis di chi si è approcciato da “fidanzato“ o “fidanzata” alla nostra malattia, non mancano. Vi va di raccontarmeli?
Io, una volta, intorno ai 23 anni, avevo un ragazzo che mi piaceva molto ma non si decideva a stare con me. Dopo poco scoprii che la causa della sua indecisione era l’avermi messa “a ballottaggio“ con un’altra ragazza. Capii, inoltre, che nella scelta tra le due pesava anche il fattore diabete.
Il ragazzo in questione si creava problemi rispetto al fatto che il mio diabete potesse limitarlo nei viaggi che avrebbe voluto fare. L’altra no. L’altra era sanissima. Potete immaginare che mostro a otto teste io sia diventata in quella occasione. A quel punto della nostra relazione il diabete era veramente l’ultimo dei miei problemi. E il derby fidanzata malata contro fidanzata sana era così aberrante da risultare folle e di gran cattiveria. Ero furiosa, sbraitante e inacidita all’inverosimile. Ma che razza di gente ci sta in giro? Pensavo. Ma che davvero per mettersi con una persona bisogna fare un colloquio e valutare l’amore in termini di costi/benefici?
Saremmo tutti perdenti, soli e disgraziati.
Quando conobbi il mio attuale marito gli dissi subito: “Io sono una donna che ogni tanto fa beeep” (il suono del glucometro quando segnala il risultato della glicemia). Non ci fu bisogno di dire molto altro e lui mi giurò di prendersi cura di me e di tutti i beep del mio mondo. Lo trovai romantico, a suo modo.
E voi?
Che storie avete avuto?
Che esperienze?
Quanti beep da soli e quanti in buona compagnia?
Avete voglia di raccontarli? Daje su!
Elisa