Questa settimana, in risposta alla scorsa, parleremo di iperglicemia, il contraltare dell’ipoglicemia e l’altra brutta faccia del diabete tipo 1. A dispetto dell’ipoglicemia, che ci richiede prontezza e velocità da giaguari nell’agire, l’iperglicemia ci impone di aspettare. Ci impone una terribile e inevitabile pazienza. Incredibile, gli scherzetti di questa patologia, vero?

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In iperglicemia devi correggere con l’insulina e aspettare che questa faccia effetto, e non accade in 5 minuti, ci vuole un po’ di tempo. Bene. Ma a parte il tempo, a volte, possono verificarsi anche degli “intoppi” che ne ritardano l’effetto.

Ovvero: L’iperglicemia che è dovuta al troppo cibo e ad una insufficiente dose di insulina, dovuta ad un intoppo del microinfusore/cannula/insulina non ben conservata, oppure, per chi usa la terapia multiniettiva, capita di “beccare” un capillare e la dose di insulina non viene completamente assorbita.

Come sempre le variabili sono tante, anche lo stress, il post stress, il caldo, il freddo, gli esami a scuola, le arrabbiature col marito o la presenza della suocera in casa. Quella, state sereni, crea iperglicemia, evitatela se siete già con la glicemia in salita.

Insomma, l’iperglicemia ci chiede di attendere e noi nell’attesa speriamo che scenda (e che poi non scenda troppo!) ma percepiamo anche dei sintomi/fastidi che, come nell’ipoglicemia, possono variare da persona a persona.

C’è chi, come me, avverte subito una sensazione di bocca “impastata”, molto fastidiosa, insieme a sete (inesauribile) e fastidio per il mondo. Quando sono in iperglicemia sono più propensa ad immaginare di litigare con tutti, piuttosto che campi di fiori e d’amore, ad esempio. C’è poi chi fa molta pipì, ha mal di testa, o si sente la testa in mezzo a una nuvola di pioggia. I sintomi sono tanti ed ognuno ha il suo, la cosa evidente è che, scusate il gioco di parole, niente è evidente.

In iperglicemia ti senti “sconquassata” ma allo stesso tempo è difficile spiegarlo e farlo capire a un amico, figuriamoci a un collega o a un capo se ci troviamo sul luogo di lavoro. Quando sei in iperglicemia, per il resto del mondo, tu sei completamente abile a fare tutto. In fondo, stai solo aspettando che ti scenda, no? E invece no.

Ci sono momenti in cui ti esplode un gran mal di testa e vorresti solo andare a letto ed altri, in cui tutto sommato stai bene e aspetti pazientemente. Niente è uguale e tanto fa l’entità dell’iperglicemia di cui stiamo parlando/trattando. Se si tratta di valori di glicemia un po’ “altini “ o di valori alti da spavento, augurandoci che quelli da spavento capitino il meno possibile nelle nostre giornate, può succedere davvero di tutto.

E l’iperglicemia è una eventualità che crea un certo disagio, se davanti a te hai la squisitissima torta di compleanno alla cioccolata, panna, pere, caramello e meringhe della tua migliore amica, no?

Oppure ti dà noia trovarti in iperglicemia quando hai preventivato una serata di relax da qualche parte.

Ma la vita col diabete è un po’ così, no? dobbiamo sempre essere pronti. Zucchero o insulina alla mano, forti di noi stessi, intransigenti con chi non ci capisce (e con gli insensibili), indulgenti con la suocera, e pronti per affrontare la nostra vita avventurosa.

Sempre alla ricerca della tanto agognata stabilità glicemica!

Voi, cosa ne pensate?

Scrivetemi e raccontatemi la vostra storia se vi va.

Ogni mercoledì vi racconterò la mia!

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