Per cominciare io non ho un figlio con il diabete, ma ben due: mia figlia Sol ha esordito a 6 anni e adesso ne ha 12, mi ricordo benissimo tutti i dettagli, nello stesso anno è nato mio figlio.

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Era il 19 luglio 2014 mi sveglio il mattino alle 8 e trovo Sol addormentata vicino a me e tutta bagnata.

Ha fatto la pipì nel letto, cosa che non aveva mai fatto da quando ha tolto il pannolino. La sorvegliavo già da qualche giorno perché mi pareva un po’ strana, sempre stanca, dimagrita e, anche se mangiava tanto, aveva sempre fame.

Ho parlato con mio marito di questi sintomi, ma mi ha detto: “forse sarà un po’ gelosa”, perché a quei tempi ero incinta. Ma la pipì nel letto mi aveva spaventato proprio perché conoscevo già i sintomi del diabete.

Ho chiamato subito la sua pediatra dicendole che sospetto un diabete, lei mi ha tranquillizzato e mi ha dato un appuntamento in mattinata. Nel frattempo suono alla mia vicina di casa, che ha il diabete, le raccontato tutto e le chiedo il glucometro per misurare la glicemia a mia figlia: il valore era 367.

Non volevo crederci. Ho pensato che forse il glucometro era rotto, ma mio marito mi rispose con una sola frase: “vesti la bambina e andiamo subito in pronto soccorso”. Per strada non abbiamo aperto bocca. Arrivati in Pronto Soccorso, dopo le analisi delle urine e del sangue, il dottore a suo modo ci ha comunicato la notizia.

Abbiamo pianto e lei ha pianto con noi senza sapere cosa stesse succedendo.

Ha cominciato subito la terapia, prima con la flebo e poi con le penne. Ho imparato subito a fare le iniezioni. Il 25 luglio e stata dimessa dall’ospedale e tornando a casa è cominciato l'incubo, nonostante tutti i fogli dei medici, avevo paura di non poter controllare le glicemie e consumavo 2 placchette di lancette ogni giorno. Misuravo la glicemia di mia figlia ogni 2/3minuti. Sono entrata in depressione; dormivo tanto, piangevo molto e non volevo più il bambino nella mia pancia. Il dottore ha notato questo mio stato depressivo nel primo controllo e dopo qualche giorno mi ha contattato con la psicologa che mi ha aiutato molto.

Il 15 novembre 2014 è nato mio figlio. Appena uscito della mia pancia e me l'hanno messo in braccio lo guardo in faccia. È tutto la sorella. Gli assomiglia tanto. Ho chiuso gli occhi e ho detto: “O Dio avrà il diabete anche lui. Ha preso tutte le informazioni genetiche della sorella.”

Ho vissuto con l'incubo nascosto fino al 17 aprile 2017… il secondo peggior giorno della mia vita!!

Sameh

Carissima Sameh,

Quel peggior giorno della vita è condiviso da diversi di noi.

È doloroso per me sentire di due giorni più brutti della tua vita che equivalgono a due bambini affetti da diabete tipo 1: i tuoi due meravigliosi bimbi.

Capisco le tue paure e il tuo crollo iniziale. Ci può stare. E forse è bene che tu l’abbia espresso con tutta la sua forza. C’è chi vive anni nel silenzio, facendo finta di nulla. Tu, non sei scappata.

La vita, stranamente, ci offre il dolore come canale privilegiato per capire cosa significhi veramente vivere. E tu, probabilmente, a fronte di tutto, avrai capito molto bene l’importanza di essere felici, nonostante tutto, e con ancora più forza.

Immagino tu non t’aspettassi che la vita dei tuoi figli andasse così. Non doveva andare così per nessuno dei nostri figli, ma è successo. E ci saranno ancora giornate di pioggia, ma ancora tante col sole, fidati, di una come me che ha il diabete da 24 anni e ne ha fatte nere!

Spero, anche, che tu possa lasciare in pace le ditine della tua bimba con minori misurazioni e magari l’ausilio di qualche sensore glicemico. Per fortuna, di questi tempi, la tecnologia può darci numerosi aiuti. E tu devi cercare di utilizzarli tutti! Mi raccomando! Altrimenti i figli, si sa, appena possono ti rinfacciano qualcosa!

Grazie per avermi scritto. Per aver portato alla luce la testimonianza di chi, di diabete, ne ha davvero troppo! (uno o più figli, purtroppo, può capitare). E soprattutto la difficoltà, a mio parere enorme, di gestire dei bambini piccoli col diabete.

Ma voglio rassicurarti: col tempo le cose miglioreranno (i bimbi diventeranno dei ragazzi in gamba), diventerete una grande squadra e, tra gli slalom della vita, i problemi e tutto questo diabete, sono sicura che riuscirete ad essere felici.

Un abbraccio

Elisa

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