Da quando ci viene comunicata la diagnosi di diabete ci viene detto a ripetizione: bisogna fare movimento! Muoviti! Subito! Un’ora al giorno! Anzi, no, facciamo due! Meglio se tre! Muoviti!
Se sei a casa e ti rigiri nel divano, i parenti e i compagni ti dicono con leggerezza: “certo, potresti muoverti un po’ di più. Tipo andare a scalare una montagna. Oppure correre intorno a tutta la città senza sosta! Andare a piedi nudi nel bosco a cercar funghi. Andare in piscina e nuotare per 3 ore”.
Perché no?
Poco importa se per lavoro o per la vita frenetica di tutti i giorni tu già ti muovi ininterrottamente, quello non è sport. È ansia.
Anche stare dietro ai figli. Quelli piccoli poi, che ti fanno consumare milioni di calorie solo per spingere il passeggino. No. Quello non è sport.
Per fare sport devi stare tranquillo e muoverti. Come se fosse una cosa rilassante.
Certo. Si può fare.
Ma tutti ce la facciamo veramente a farlo? E quando poi ritorna l’epidemia e la paura e lo stare chiusi in casa, Cosa si fa? Si scalano gli armadi?
Non è un buon equilibrio quello tra lo stress della vita di tutti i giorni, la voglia di oziare e riposarsi e il diabete che ti dice - muoviti! - Devi fare movimento se vuoi scrollarmi un po’ dal tuo corpo!
E così io ci provo, con tutta me stessa, ma non sempre ci riesco. E voi, ci riuscite?
Muovetevi!
Dai scrivetemi, come vi muovete, la vostra storia.
Ogni venerdì vi racconterò la mia!