In questo periodo di chiusura/ clausura mi è capitato spesso di oziare girovagando per Internet. Un po’ a tempo perso un po’ per curiosità mi sono addentrata nel mondo blogger e company del diabete. Facebook, Instagram, blog personali, siti informativi, forum e siti/social vari. Insomma, tutto ciò che ultimamente è nato intorno al diabete.
Mi sono trovata di fronte a un mondo nuovo e variegato.
Quando ero piccina, l’unico riferimento per un diabetico era l’associazione locale dove ci si sentiva un po’ isolati e in una specie di club della disgrazia. Io, ero una di quelle persone che non si trovava molto a suo agio in quella situazione. Forse anche per la mia giovane età. Non si parlava altro che di diabete. Sicuramente era un bisogno molto forte (non se ne parlava altrove), ma anche una bella scocciatura per una ragazzina di 11 anni.
Oggi, mi trovo di fronte a un orizzonte diverso. Insieme alle associazioni, oggi c’è qualcosa in più che accoglierà la mia bambina quando usufruirà di Internet (al momento, a 5 anni, la tengo ben lontana).
Si troverà di fronte a persone dalle età più svariate che testimoniano vite col diabete piene di grazia. Chi viaggia per il mondo zaino in spalla e bicicletta, chi vive la vita quotidiana e tutte le sue sfide con coraggio, chi ha avuto figli e testimonia che sì, certo che si può fare!
Chi ne ride, chi ci scherza, chi ci gioca.
Il diabete e tutti i tabù di questa malattia sono stati buttati giù a picconate nel muro. Ed Evviva!
Sia in Italia che all’estero tantissime persone si sono aperte a raccontare della propria vita col diabete. Senza paure e senza vergogna. Ed io la trovo una cosa bellissima. Perché ci si dà la possibilità di uscire fuori da una nicchia e far conoscere il diabete anche a chi non ce l’ha ma che, un domani, potrebbe incontrare qualcuno con questa patologia senza sentirti impreparato o preoccupato.
È la conoscenza che ci rende liberi e ci fa superare le paure. Per questo io scrivo, disegno e racconto. E con me tantissime altre persone.
Io lo trovo bellissimo.
Ma dobbiamo stare attenti. È bene parlare di diabete ma non solo di quello.
Noi siamo anche molto altro, e questo è un altro messaggio importante che deve passare.
Voi, cosa ne pensate?
Scrivetemi e raccontatemi la vostra storia se vi va.
Ogni venerdì vi racconterò la mia!