Uno scarso controllo della glicemia, nelle persone con diabete di Tipo 2, accelera l’invecchiamento fisiologico del cervello e favorisce il declino cognitivo.
Il diabete di Tipo 2 e un cattivo controllo della glicemia, accelerano di 5 anni l’invecchiamento fisiologico del cervello. In queste condizioni, la mente di un 65enne diabetico e con un cattivo controllo della glicemia è paragonabile a quella di un 70enne. Bisogna, perciò, prevenire il diabete e tenere sotto controllo i livelli di glicemia nella mezza età, per evitare il declino cognitivo.
Sono queste le conclusioni di uno studio condotto dalla Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora, coordinato dall’epidemiologa Elizabeth Selvin e basato sui dati dello studio ARIC, Atherosclerosis Risk in Communities, iniziato negli Stati Uniti nel 1987, con il coinvolgimento di un gruppo di 15.792 persone.
I diabetici di mezza età, secondo lo studio, avrebbero maggiori probabilità di sviluppare significativi disturbi di memoria e deficit della sfera cognitiva, nei vent’anni successivi, rispetto ai coetanei che hanno una glicemia normale.
Tale riduzione della capacità mnemonica e della capacità di gestire i processi cognitivi, può diventare così grave da interferire con lo svolgimento della vita quotidiana di una persona, fino alla demenza conclamata.
In base ai risultati dello studio, il tasso di declino mnemonico e cerebrale nei diabetici con glicemia scarsamente controllata sarebbe del 19% maggiore di quanto si è osservato nei pazienti con diabete in buon controllo metabolico e nel prediabete.
«Se saremo in grado di prevenire il diabete», conclude Elizabeth Selvin, «potremo in molti casi prevenire anche la progressione verso la demenza, migliorando non solo la qualità della vita di tante persone e dei loro familiari, ma riducendo anche i costi di assistenza sanitaria».
Dizionario del diabete
