Gli spazi verdi facilmente accessibili sono salutari, riducono la prevalenza di diabete e malattie cardiovascolari, a patto che si frequentino.
Un recente studio, che si è svolto in Lituania, ha approfondito il rapporto fra l’accessibilità e l’uso di spazi verdi con la prevalenza di malattie cardiovascolari e i relativi fattori di rischio.
Lo studio ha considerato un campione casuale di 5.112 abitanti di Kaunas, una città lituana, di età compresa tra i 45 e i 72 anni e li ha seguiti per 4-5 anni (i primi dati sono stati raccolti nel 2006-2008).
I ricercatori hanno definito “parchi” quegli spazi con superficie maggiore di 1 ettaro e coperta per almeno il 65% da alberi. Hanno diviso il campione in tre gruppi uguali basandosi su quanto tempo hanno vissuto vicino a spazi verdi, in un range che va da meno di 350 metri di distanza a oltre 630 m.
Nei quattro anni del follow up si sono sviluppati 364 casi di ischemie, ictus e infarti e si sono registrate 83 morti. I risultati dello studio hanno evidenziato come la prevalenza di diabete mellito e di altri fattori di rischio cardiovascolari (valori alti di pressione arteriosa, presenza di elevati livelli di trigliceridi e di colesterolo nel sangue) era maggiore (rapporto di rischio = 1,66) fra chi viveva lontano dai parchi e non li frequentava rispetto a chi era vicino e li frequentava.
Un dato statisticamente significativo riguarda le donne: le non utilizzatrici del parco e con una residenza più lontana dai parchi correvano un rischio di quasi tre volte maggiore di malattie cardiovascolari non fatali, rispetto alle utilizzatrici degli spazi verdi e residenti più vicine.