L’obiettivo di questo studio pubblicato su The Lancet Regional Health – Europe era quello di esaminare quanto incidesse il genere, maschile o femminile, nel rischio di sviluppare malattie cardiovascolari in persone con diabete.
Uno studio basato su dati della UK Biobank ha esaminato i rischi specifici legati al genere (uomo o donna) nelle malattie cardiovascolari (CVD) mettendoli in relazione ai livelli di emoglobina glicata (HbA1c).
I partecipanti sono stati classificati nelle seguenti categorie in base al livello di emoglobina glicata di partenza: bassa-normale, normale, pre-diabete, diabete non diagnosticato o diabete diagnosticato.
L'analisi ha considerato le differenze tra uomini e donne. I risultati hanno mostrato che sia gli uomini sia le donne, con pre-diabete, diabete non diagnosticato e diabete diagnosticato, avevano un rischio significativamente più elevato di incorrere in malattie cardiovascolari rispetto a quelli con HbA1c (emoglobina glicata) normale. Questo rischio è risultato più accentuato nelle donne rispetto agli uomini. Tuttavia, dopo aver considerato fattori come l'obesità e l'uso di farmaci antipertensivi o statine, le differenze di rischio tra uomini e donne si sono attenuate.
In sintesi, i risultati indicano che i rischi elevati di malattie cardiovascolari nelle persone con diabete possono essere in gran parte spiegati da fattori modificabili come il peso corporeo e l'uso di farmaci. Secondo gli autori dello studio quindi, l'adozione di strategie per la riduzione del peso e un maggiore utilizzo di farmaci antipertensivi e statine potrebbero contribuire a ridurre le disparità di rischio cardiovascolare tra uomini e donne con e senza diabete.