Concepire in inverno aumenterebbe il rischio di diabete gestazionale secondo uno studio, svolto dall’Università australiana di Adelaide in collaborazione con quella olandese di Groningen, pubblicato su “BMJ Diabetes Research & Care”.
Uno studio australiano ha confermato quanto evidenziato dallo studio svedese presentato al 52esimo Congresso dell’EASD: esiste una relazione fra lo sviluppo del diabete gestazionale e il periodo dell’anno durante il quale avviene il concepimento.
Secondo questa ricerca condotta presso l’Università di Adelaide, in Australia, in collaborazione con l’Università di Groningen in Olanda e pubblicato sulla rivista BMJ Diabetes Research & Care, per il concepimento i mesi invernali sono quelli più a rischio. Studi precedenti avevano ipotizzato una relazione fra sviluppo di diabete gestazionale e carenza di vitamina D, più probabile durante i mesi invernali a causa di una minore esposizione alla luce solare.
In questo caso, i ricercatori hanno analizzato i dati relativi a circa 60mila nascite avvenute fra il 2007 e il 2011 nel Sud dell’Australia. In media si è visto che, aggiustati i dati riguardanti età materna, indice di massa corporea, condizione socioeconomica, origine etnica e ipertensione arteriosa cronica, è emersa la presenza di un picco di incidenza di diabete gestazionale nelle donne con data stimata di concepimento in inverno (per l’Australia i mesi di giugno, luglio e agosto) rispetto all’estate australiana (dicembre, gennaio e febbraio). In caso di concepimento estivo l’insorgenza di questa complicanza si è attestata al 5,4%, mentre è salita al 6,6% quando il concepimento è avvenuto in inverno.
«Al di là di quello che è emerso dal nostro studio», precisa Claire Roberts, che ha guidato la ricerca, «è importante ricordare che un elevato indice di massa corporea al momento del concepimento, una scarsa propensione a svolgere attività fisica e un basso livello socio economico sono tutti fattori di rischio modificabili su cui si può e si deve intervenire, per ridurre l’incidenza di diabete gestazionale».