Secondo i risultati di uno studio di modellizzazione presentato all’European Association for the Study of Diabetes (EASD) 2022 si prevede che il numero di persone con diabete Tipo 1 sia destinato a raddoppiare entro il 2040.
La prevalenza di diabete Tipo 1 è sostanziale e in crescita, l’assistenza e i risultati devono migliorare e per far sì che questo accada è essenziale una migliore sorveglianza, in particolare negli adulti che costituiscono la maggior parte della popolazione con diabete Tipo 1. Nei prossimi decenni si ha la possibilità di salvare milioni di persone elevando lo standard di cure, compresa la garanzia di accesso all’insulina e ad altre forniture essenziali e aumentando la consapevolezza sui segni e i sintomi del diabete Tipo 1 in modo da consentire un tasso di diagnosi del 100% in tutti i Paesi.
Il modello è stato sviluppato sulla base di dati raccolti nel nuovo open-source “Type 1 Diabetes Index” il quale fornisce stime del diabete Tipo 1, l’incidenza, la mortalità associata e l’aspettativa di vita per 201 Paesi relativi all’anno 2021. Secondo il modello, nel 2021 circa 8,4 milioni di persone vivevano con il diabete Tipo 1, un quinto di questi proveniva da Paesi a basso e medio reddito. Altri 3,7 milioni sono deceduti, con una stima che un decesso ogni cinque si è verificato in persone con età inferiore a 25 anni a causa della mancata diagnosi.
La previsione emersa dal modello è che entro il 2040 tra 13,5 e 17,4 milioni di persone vivranno con il diabete Tipo 1, con particolare aumento nei Paesi con basso e medio reddito. La maggior parte dei casi riguardano gli adulti, con una stima del 62% di 510 mila nuove diagnosi in tutto il mondo nel 2021. A livello mondiale, l’età media di una persona con diabete Tipo 1 è di 37 anni e perciò si può escludere che a lungo termine il diabete Tipo 1 sia una condizione prevalentemente pediatrica. Anche se il diabete Tipo 1 viene spesso indicato come una patologia a esordio infantile, questo importante studio mostra che solo un quinto delle persone con diabete Tipo 1 ha un'età inferiore a 20 anni, due terzi è compresa tra 20 e 64 anni e un quinto ha più di 65 anni.
Questo modello potrebbe essere uno strumento importante per garantire l’accesso alla salute e alle cure, nonché supportare le decisioni di finanziamento per la gestione del diabete di tipo 1.