Il diabete di Tipo 1 è spesso diagnosticato come di Tipo 2 quando si presenta dopo i trenta anni. Il problema è stato studiato da un team di ricercatori nel Regno Unito per capire se il diabete 1 a insorgenza tardiva fosse correttamente identificato e gestito.
Nelle persone con più di 30 anni, il diabete di Tipo 1 può essere diagnosticato con difficoltà ed essere erroneamente scambiato per diabete di Tipo 2. Questo accade in circa un terzo dei pazienti, nonostante il diabete di Tipo 1 a insorgenza tardiva sia clinicamente e biologicamente simile a quello che si presenta in giovane età.
Un team di ricercatori del Regno Unito si è posto l’obiettivo di determinare la prevalenza e le caratteristiche del diabete di Tipo 1 dopo i 30 anni e ha voluto capire se nella pratica clinica il diabete di Tipo 1 a insorgenza tardiva fosse correttamente identificato e gestito.
A questo scopo sono stati utilizzati i dati di 583 pazienti con diabete trattato con insulina e diagnosticato dopo i 30 anni, ricavati dallo studio di coorte DARE (Diabetes Alliance for Research in England). Il 21% dei partecipanti ha soddisfatto i criteri di inclusione dello studio per il diabete di Tipo 1. Di questi, il 38% non aveva ricevuto il trattamento con insulina al momento della diagnosi e il 47% riportava di essere affetto da diabete di Tipo 2.
Una grave carenza endogena di insulina, presente nei pazienti al momento della diagnosi, era predittiva di un suo rapido fabbisogno: il 47% di coloro quelli non trattati inizialmente con insulina e che ne hanno avuto necessità entro 3 anni dalla diagnosi ne presentava una grave carenza. Inoltre, i partecipanti con diabete di Tipo 1 ,diagnosticato dopo i 30 anni, hanno caratteristiche cliniche e biologiche simili a quelle delle persone in cui la patologia si era manifestata in giovane età, ma spesso non viene correttamente identificato.
In particolare coloro che presentano un esordio tardivo del diabete di tipo Tipo 1 hanno un rischio genetico inferiore rispetto a coloro nei quali si manifesta in giovane età (0.268 vs 0.279; p < 0.001), una maggiore prevalenzate del quadro autoanticorpale (GAD-, antigene insulinare 2 [IA2]- anti-trasportatore dello zinco 8 (ZnT8) del 78% a 13 anni vs 62% at 26 anni di durata del diabete (p = 0.02).
Gli Autori hanno concluso che i medici devono essere consapevoli del fatto che i pazienti che passano all’uso di insulina entro 3 anni dalla diagnosi hanno un’alta probabilità di avere diabete di Tipo 1, indipendentemente dalla valutazione iniziale.