Il saperlo potrebbe migliorare l’individuazione della malattia e motivare le coppie ad adottare stili di vita più sani.

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Un team di ricercatori del McGill University Health Centre ha condotto uno studio, pubblicato in gennaio sulla rivista BMC Medicine: “Spousal diabetes as a diabetes risk factor: A systematic review and meta-analysis”. Gli scienziati hanno analizzato i risultati provenienti da sei studi selezionati condotti in diverse parti del mondo e nei quali, complessivamente, il diabete era stato diagnosticato in 75.498 coppie.

«Le nostre stime suggeriscono che una storia di diabete nel coniuge si associa a un aumento del 26 per cento del rischio di diabete per l’altro partner», spiega Aaron Leong, primo autore dell’articolo, sottolineando come il riconoscimento di tale rischio potrebbe non solo migliorare l’individuazione della malattia ma anche motivare le coppie ad aumentare gli sforzi per perseguire sane abitudini alimentari e di attività fisica. «Quando un medico raccoglie l’anamnesi del paziente», chiarisce Leong, «chiede notizie in merito alla famiglia di origine, genitori, zii, fratelli o sorelle, ma i nostri risultati evidenziano che anche la storia coniugale potrebbe essere un fattore da considerare. La presenza di diabete in uno dei coniugi può quindi costituire uno strumento di diagnosi precoce, grazie alla maggiore sorveglianza reciproca». L’intenzione del gruppo di ricerca, era quella di verificare se il diabete in un partner potesse favorire la comparsa del diabete nell’altro componente della coppia, in quanto molti dei comportamenti a rischio, tra cui le cattive abitudini alimentari e la scarsa attività fisica, potrebbero essere condivisi in famiglia. I ricercatori hanno analizzato i risultati degli studi svolti sull’argomento dal 1997 al 2013 e indicizzati nei principali database biomedici, ponendo particolare attenzione ad alcune variabili quali età, indice di massa corporea, stato socioeconomico e durata del matrimonio.

«Dai dati raccolti emerge», spiega ancora Leong, «che il rischio di ammalarsi aumenta anche per l’altro, non solo se un partner è affetto da diabete franco, ma anche se è affetto dalle diverse forme di alterazioni glicemiche classificabili come prediabete. È noto che gli uomini sono meno propensi delle donne a consultare il medico, e una compagna diabetica al fianco potrebbe spronarli a controllarsi di più».

Il dottor Kaberi Dasgupta, ricercatore presso l’Istituto di Ricerca del McGill University Health Centre conclude: «Questo può essere un punto di partenza per aiutare i medici a sviluppare strategie che coinvolgano entrambi i partner. Modificare i comportamenti di salute è impegnativo ma se avete la collaborazione del vostro partner è probabile che sia più facile».

Fonte: A. Leong et al., BMC Medicine 2014, 12:12

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