Circa un adulto su tre con diabete Tipo 2 soffre di una malattia cardiovascolare, questo è ciò che emerge da uno studio presentato all’European Association for the Study of Diabetes 2020.
Durante il lockdown causato dalla pandemia di Covid-19 l’autogestione e il controllo del diabete diabete Tipo 2 sono peggiorati, mentre sono migliorati nelle persone con diabete Tipo 1. I ricercatori hanno condotto una revisione sistematica con meta-analisi di 33 studi precedenti, coinvolgendo così un campione di 4700 soggetti, tra questi circa metà con diabete Tipo 2 e l’altra metà con diabete Tipo 1.
Dallo studio è emersa una maggiore difficoltà nel controllare la glicemia, ma anche poco controllo del peso corporeo, infatti, molti soggetti coinvolti nello studio hanno segnalato un aumento di peso durante il lockdown, così come sono aumentati anche i valori dell’emoglobina glicata (HbA1c). Tutto questo indica che le persone con diabete Tipo 2 hanno risentito parecchio del lockdown e della difficoltà di accesso ai servizi sanitari, inoltre che non hanno trovato grande beneficio nella telemedicina. È possibile anche che questi soggetti non abbiano svolto un’attività fisica corretta e che non abbiano seguito una dieta sana.
Per quanto riguarda i soggetti con diabete Tipo 1 la situazione emersa è diversa, sembra che si siano presi più cura del proprio corpo e della propria salute durante il lockdown, il monitoraggio della malattia è stato migliore e ciò emerge dai valori dell’emoglobina glicata (HbA1c). Secondo gli autori della ricerca è possibile che durante il lockdown i soggetti con diabete Tipo 1, che in media sono più giovani, abbiano beneficiato della telemedicina e dell’utilizzo dei dispostivi automatici di controllo delle glicemia. Mentre, non si può dire lo stesso per i soggetti con diabete Tipo 2.
Dizionario del diabete
