Sull’Enviromental Health Perspectives è stato pubblicato uno studio che spiega la relazione tra una sostanza della plastica, il bisfenolo A, e il rischio di diabete Tipo 2.
Nella produzione di certi tipi di plastica è presente una sostanza che rappresenta un fattore significativo per il rischio di diabete Tipo 2, si tratta del bisfenolo A, comunemente conosciuto come BPA, presente in livelli rilevabili nell’insulina del 95% delle persone.
La relazione tra plastica e diabete Tipo 2
Uno studio condotto dal Baker Heart and Diabetes Institute di Melbourne indica che l’esposizione al BPA aggrava il rischio di diabete Tipo 2. Questo studio ha coinvolto 755 soggetti ai quali è stato controllato il livello di BPA nelle urine all’inizio dello studio e dopo un follow-up di 9 anni. I risultati hanno dimostrato una correlazione tra i livelli di bisfenolo A e il rischio di diabete Tipo 2, infatti coloro che avevano un livello superiore alla media avevano il doppio del rischio. Il legame è stato poi confermato tenendo conto degli aggiustamenti relativi al peso, all’attività fisica e alle abitudini alimentari dei soggetti.
Come agisce il bisfenolo A?
Il bisfenolo A interferisce con i meccanismi di controllo degli zuccheri nel circolo ematico, poiché ha una tendenza a legarsi ai recettori ormonali del fegato. Questo provoca cambiamenti nei meccanismi di regolazione dell’insulina, con ovvie conseguenze sulla resistenza da parte delle cellule e con il rischio di imbattersi nel diabete Tipo 2.
Il “plastic free” aiuta anche noi
I risultati hanno portato gli esperti a sottolineare l’importanza di diminuire il riutilizzo dei contenitori di plastica, consigliando l’utilizzo di borracce in metallo. La missione di questa ricerca è quella di rendere il BPA una sostanza candidata alla graduale eliminazione dal mercato, nel mentre però le aziende ora sono obbligate a indicare la presenza di questa sostanza sulle materie plastiche che commercializzano.