Secondo un recente studio, pubblicato su “Lancet Diabetes & Endocrinology”, il consumo di bevande zuccherate è in aumento nel mondo. In controtendenza l’Italia dove questo consumo è diminuito del 10% negli ultimi cinque anni.
Consumo di bevande zuccherate
Una nuova ricerca, condotta da due gruppi di studiosi della City University London (Regno Unito) e della University of North Carolina (USA), ha messo in evidenza come il consumo di bevande zuccherate sia in forte aumento nei paesi a basso e medio reddito, mentre stia calando, sia pure in modo non omogeneo, in quelli a reddito elevato.
I ricercatori hanno concluso che i governi stanno facendo progressi nel ridurre il consumo di zuccheri, ma che le misure introdotte non sempre sono sufficienti. Citiamo un esempio virtuoso: il consumo di bevande zuccherate sembra essere in calo nei paesi in cui sono state introdotte delle tasse proprio su queste bevande, come Messico, Francia, Finlandia e Ungheria. Secondo i dati relativi al 2014, in una lista di 54 paesi, il Cile è primo in classifica per il numero di calorie a testa vendute quotidianamente in bevande zuccherate.
Il Messico si trova al secondo posto e gli Stati Uniti al terzo, slittando finalmente dalla posizione di maggior consumatore al mondo che hanno mantenuto nel corso degli ultimi 15 anni.
E in Italia?
In Italia il consumo di bevande zuccherate è sceso da 55,47 chilocalorie a testa al giorno nel 2009 a 49,48 chilocalorie nel 2014. Anche il consumo di bevande energetiche e sportive è leggermente calato nel nostro paese, passando da 1,83 chilocalorie a testa al giorno nel 2009 a 1,65 chilocalorie nel 2014.
Il nuovo studio riunisce le prove degli effetti negativi che le bevande zuccherate possono avere sulla salute, confermando la loro connessione a problemi quali il sovrappeso e il diabete. I ricercatori spiegano, d’altro canto, che manca il consenso sugli effetti che le bevande con dolcificanti a basso contenuto calorico e i succhi di frutta possono avere sulla salute.