Mangiare frutta secca può aiutare le persone con diabete di Tipo 2 ad allontanare il rischio di sviluppare cardiopatie. La dose consigliata: cinque porzioni a settimana secondo uno studio statunitense pubblicato da “Circulation Research”.
Secondo uno studio statunitense, pubblicato da Circulation Research, le persone con diabete di Tipo 2 che mangiano regolarmente frutta secca hanno minori probabilità di sviluppare una cardiopatia rispetto a quelle che non lo fanno mai o raramente.
La ricerca ha mostrato che le persone con diabete che mangiavano almeno cinque porzioni a settimana da 28 grammi di frutta secca, presentavano il 17% in meno di probabilità di sviluppare una cardiopatia e un rischio inferiore del 20% di malattia coronarica, rispetto a quelli che non ne consumavano più di una porzione al mese.
Inoltre, rispetto ai partecipanti che non hanno cambiato le loro abitudini dopo la diagnosi di diabete, quelli che hanno aumentato il consumo di frutta secca dopo la diagnosi di diabete hanno un rischio inferiore dell’11% di malattie cardiovascolari, un rischio inferiore del 15% di coronaropatia (malattia coronaria), un rischio inferiore del 25% di morte per malattie cardiovascolari e un rischio inferiore del 27% di morte prematura per tutte le cause.
I ricercatori hanno utilizzato questionari sull’alimentazione compilati da 16.217 persone di entrambi i sessi prima e dopo aver ricevuto la diagnosi di diabete. Le domande riguardavano il consumo di arachidi e frutta a guscio durante un periodo di alcuni anni.
La frutta secca è risultata associata a un minor rischio di cardiopatia anche dopo che i ricercatori hanno considerato altri fattori di rischio per i problemi cardiaci come il periodo trascorso da quando i pazienti avevano ricevuto diagnosi di diabete, l’obesità, le abitudini alimentari e di esercizio fisico, l’uso di farmaci e la quantità di frutta secca consumata prima della diagnosi.