Consumo di caffè e riduzione del rischio diabete
Il consumo di caffè riduce il rischio di diabete di Tipo 2, e lo fa senza differenze di genere. Queste le conclusioni cui sono giunti i nutrizionisti della Harvard School of Public Health di Boston che hanno svolto un’analisi statistica, prendendo in esame le abitudini alimentari, lo stile di vita e le condizioni mediche di oltre un milione e mezzo di persone di ambo i sessi.
La meta-analisi, condotta su 28 studi prospettici, ha seguito i soggetti per periodi variabili dai dieci mesi ai 20 anni e ha confermato il ruolo protettivo del caffè nei confronti del diabete.
Il coordinatore dello studio, Frank Hu, professore di Nutrizione ed Epidemiologia, spiega: «Rispetto a chi non lo beve, consumare sei tazze al giorno di caffè del tipo normale abbassa del 33% le probabilità di ammalarsi; l’incremento di una tazzina al giorno riduce il rischio di diabete del 9%, mentre la stessa quantità di decaffeinato lo abbassa del 6%, una differenza minima e non significativa. Servono comunque studi randomizzati a lungo termine per stabilire un nesso di causalità fra i due fattori e chiarirne i meccanismi sottostanti».
La funzione protettiva del caffè sarebbe da attribuire alla proprietà antiossidante di un polifenolo alimentare naturale, l’acido clorogenico, contenuto nell’acido caffeico, presente in numerosi frutti e ortaggi e particolarmente nel caffè; i chicchi di caffè freschi e non tostati contengono una grande quantità di acido clorogenico, che si riduce drasticamente con la torrefazione.
Prosegue Hu: «L’acido clorogenico migliora la sensibilità all’insulina e riduce la concentrazione del glucosio nel sangue mediante l’inibizione del suo assorbimento a livello intestinale, come riportato da alcuni studi, ma la bevanda contiene molti altri composti che possono agire sia singolarmente sia con effetto sinergico, e per ora è impossibile valutarne con certezza gli effetti antidiabetici».
Il consumo di caffè da solo, però, non è sufficiente: «oltre ad una assunzione quotidiana moderata è necessario mettere in atto le modifiche dello stile di vita che possono contribuire alla prevenzione del diabete, come la dieta e l’esercizio fisico» conclude il ricercatore.