Secondo quanto emerge da uno studio pubblicato su Nature Medicine un approccio dietetico a digiuno intermittente è più efficace di una dieta a ridotto contenuto calorico per migliorare la tolleranza al glucosio nei soggetti a rischio di diabete Tipo 2.

Digiuno intermittente e rischio diabete Tipo 2

Gli interventi dietetici che comportano una moderata restrizione calorica (CR) sono una strategia consolidata per la gestione del peso e riducono il rischio di sviluppare il diabete Tipo 2 per oltre 10 anni. Tuttavia, un'area di ricerca emergente va ad indagare il ruolo dell'orario dei pasti e del digiuno prolungato nell'estensione dei benefici della restrizione calorica. Il digiuno intermittente (IF), definito come un periodo di digiuno intervallato da giorni di alimentazione, è risultato essere un’alternativa equivalente alla restrizione calorica per la perdita di peso. L’alimentazione a tempo limitato (TRE) invece è una nuova forma di digiuno intermittente che prevede una finestra alimentare giornaliera più breve (4-10 ore) più in linea con i ritmi circadiani, ovvero l’orologio interno che stabilisce i ritmi fame/sonno, regola la temperatura corporea, sensibile alle variazioni di luce e buio, alla percezione di rumori o silenzio, alle quantità circolanti di determinati ormoni, alla distribuzione dell'energia nei vari distretti del corpo.

I ricercatori hanno valutato il digiuno intermittente applicato all'alimentazione a tempo limitato, che consente il consumo del 30% del fabbisogno energetico prima delle ore 12.00 seguito da un periodo di digiuno di 20 ore in tre giorni (non consecutivi) alla settimana. Questa tipologia di digiuno è stata paragonata alla dieta ipocalorica e alle cure standard. Lo studio ha coinvolto 209 soggetti a rischio di diabete Tipo 2 (indice di massa corporea medio = 34,8) tra il settembre 2018 e il maggio 2020, 85 dei quali (40,7%) sono stati assegnati al gruppo con alimentazione a tempo limitato, 83 (39,7%) alla dieta ipocalorica e 41 (19,6%) alle cure standard per 6 mesi.

I risultati hanno dimostrato un’efficacia simile tra digiuno intermittente con alimentazione a tempo limitato e della dieta ipocalorica, in termini di impatto su peso corporeo, massa grassa, livelli di glucosio a digiuno e di insulina. La tolleranza al glucosio, invece, è migliorata in modo significativo nel gruppo sottoposto al digiuno intermittente con alimentazione a tempo limitato, indipendentemente dalla perdita di peso.
Per questo motivo, gli studiosi, concludono che seguire una dieta a digiuno intermittente con alimentazione a tempo limitato potrebbe aiutare a ridurre il rischio di sviluppare il diabete Tipo 2.

FONTE: Teong, X. T., Liu, K., Vincent, A. D., Bensalem, J., Liu, B., Hattersley, K. J., ... & Heilbronn, L. K. (2023). Intermittent fasting plus early time-restricted eating versus calorie restriction and standard care in adults at risk of type 2 diabetes: a randomized controlled trial. Nature Medicine, 1-10.

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