Secondo uno studio svedese, una buona prima colazione, fin dai 16 anni, favorisce la prevenzione del diabete.
Il diabete di Tipo 2 si può prevenire evitando un’alimentazione scorretta e conducendo una vita il più possibile attiva. Ma non solo. Sembra anche che fare una prima colazione adeguata, fin dall’adolescenza, abbia un ruolo importante in questo senso. Questa la conclusione alla quale è giunto uno studio condotto da un gruppo di ricercatori svedesi, dell’Università di Umea, pubblicato sulla rivista scientifica Public Health Nutrition: gli adolescenti che trascurano la prima colazione, saltandola o limitandosi a bere o a mangiare qualcosa di dolce, corrono il rischio di avere elevati livelli di zucchero nel sangue e di incorrere nella sindrome metabolica e nel diabete a partire dai 40 anni.
Gli studiosi hanno osservato per 27 anni lo stato di salute e le abitudini di 889 soggetti sani abitanti nella cittadina svedese di Lulea. Hanno iniziato nel 1981, quando i partecipanti allo studio avevano 16 anni, e hanno terminato nel 2008, quando ne avevano 43. I ricercatori hanno così scoperto che chi da ragazzino trascurava il pasto del mattino si è ritrovato da adulto con il 68% in più di rischio di manifestare la sindrome metabolica, indipendentemente da altri fattori come lo stile di vita e l’indice di massa corporea. Tutti i soggetti all’inizio, durante e al termine dello studio, sono stati sottoposti ad alcuni esami clinici per valutare lo stato di salute e la presenza o meno di diabete. Non solo. Sono stati anche invitati a compilare una serie di questionari riguardanti lo stile di vita, in particolare l’abitudine o meno di consumare la prima colazione. «Le cattive abitudini a 16 anni predicono la comparsa della sindrome metabolica a 43 anni, indipendentemente da altri fattori come lo stile di vita e l’indice di massa corporea», confermano gli autori. «Inoltre, l’abitudine di trascurare la colazione durante l’adolescenza è connessa ad un maggior aumento di peso corporeo e ad un più elevato livello di glucosio nel sangue da adulti».