Una dieta con un basso apporto di alimenti di origine animale, un’elevata assunzione di alimenti vegetali e un ridotto consumo di bevande zuccherate, si associa a un rischio ridotto di sviluppare il diabete di Tipo 2 secondo uno studio pubblicato sull’ “American Journal of Epidemiology”.
L'obiettivo dello studio era di valutare se gli effetti di schemi dietetici predefiniti erano sovrapponibili tra la popolazione occidentale e quella asiatica rispetto al rischio di sviluppare diabete di Tipo 2.
Sono stati valutati i dati di 45,411 partecipanti di età compresa tra 45-74 anni afferenti al Singapore Chinese Health Study che laal momento dell’arruolamento, avvenuto tra il 1993 ed il 1998, non erano diabetici, non avevano patologie oncologiche o cardiovascolari. I partecipanti sono stati seguiti per eventuale diagnosi di diabete durante il 2010.
Le informazioni dietetiche erano raccolte utilizzando un questionari validati sulla frequenza di assunzione degli alimenti.
Cinque schemi alimentari, considerati modelli dietetici di alta qualità, hanno dimostrato di ridurre il rischio di diabete e malattie cardiovascolari e sono: la dieta mediterranea alternativa (aMED, un adattamento internazionale della dieta omonima), l’Alternate Healthy Eating Index 2010 (AHEI-2010), il Dietary Approaches to Stop Hypertension (DASH), la Plant-based Diet Index (PDI) and la healthful Plant-based Diet Index (hPDI). I cinque schemi alimentari sono accumunati dall’abbondanza di alimenti a base vegetale, compresi cereali integrali, verdure e frutta, noci e legumi, e da un basso contenuto di carne rossa e zuccheri.
In base ai dati di assunzione di 165 diversi alimenti, è stata analizzata la somiglianza tra i loro modelli dietetici e le cinque diete di alta qualità nel corso di un follow-up medio di 11 anni, durante il quale sono stati segnalati 5.207 nuovi casi di diabete.
Lo studio ha rilevato che tutti e cinque i modelli dietetici di alta qualità erano inversamente associati al rischio di diabete anche nella popolazione asiatica. I partecipanti con punteggi nella fascia più alta per somiglianza con questi modelli dietetici hanno ottenuto una riduzione significativa del 16-29% del rischio di diabete rispetto a quelli con punteggi nella fascia più bassa.
Gli Autori sottolineano come nei fumatori queste percentuali di riduzione del rischio sono risultate inferiori.