L’importanza della compliance nel trattamento del diabete di Tipo 2 per ottenere il miglioramento dei risultati a lungo termine è stata posta al centro di una metanalisi pubblicata di recente su “Diabetes Care”.
Diabete Tipo 2 e pressione arteriosa
Uno studio condotto dalla University of Gothenburg in Svezia, pubblicato su Diabetic Medicine, ha confrontato il rischio di ictus in persone con diabete di Tipo 2 con quello della popolazione generale svedese.
È risultato che le persone con diabete di Tipo 2 e pressione arteriosa inferiore a 130/80 mmHg hanno un rischio di ictus simile a quello della popolazione generale. Lo studio prospettico ha incluso 408.076 persone con diabete di Tipo 2, di età pari o superiore ai 18 anni e senza ictus precedenti, registrate nello Swedish National Diabetes Register tra il 1998 e il 2011, e 1.913.507 persone selezionate tra la popolazione generale, appaiate ai pazienti per età e sesso, anch’esse senza ictus precedenti.
Più rischio per chi ha la pressione alta
Dopo un follow-up di quattro anni, il 4,8% delle persone con diabete di Tipo 2 (19.548) e il 3,2% delle persone senza diabete (61.690) avevano ricevuto una diagnosi di ictus. È emerso che il rischio di ictus per le persone con diabete di Tipo 2, comparato con quello delle persone senza diabete era diverso a seconda dei valori della pressione arteriosa: era molto più alto per chi aveva livelli di pressione arteriosa superiori ai 130/80 mmHg. Le diagnosi di ictus sono state individuate usando i codici dell’International Classification of Disease nei registri di pazienti e di morte svedesi.
Gli Autori concludono che la pressione arteriosa e il diabete di Tipo 2 possono interagire in maniera sinergica e aumentare di molto il rischio di ictus per chi ha la pressione non ben controllata. Le persone con diabete di Tipo 2 e una pressione arteriosa inferiore a 130/80 mmHg, invece, hanno un rischio di ictus simile a quello della popolazione generale.