La giornata mondiale del diabete, il 14 novembre, quest’anno è dedicata all’infermiere.
Una figura professionale importante nella gestione del Diabete che contribuisce tra le altre cose:
alla formazione ed educazione dei pazienti
al coordinamento delle informazioni all’interno del Team Diabetologico e al supporto ai pazienti
all’aderenza alla terapia.
Ecco perché l’infermiere ha un ruolo cruciale nel sostenere le persone che vivono con il diabete.
In occasione della Giornata Mondiale del Diabete 2020, abbiamo realizzato dei semplici contenuti, facili ed immediati da consultare, per dare ai nostri lettori informazioni sul Diabete.
Che cos’è il diabete?
Nelle forme di Diabete Mellito di Tipo 1, l’insulina è totalmente assente mentre nel Tipo 2 è carente o non svolge correttamente la sua funzione, facendo aumentare i livelli (concentrazione) di glucosio nel sangue, generando una condizione di iperglicemia cronica (aumento del glucosio nel sangue). Ecco perché la diagnosi del Diabete mellito si effettua, in prima battuta misurando la glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue).
Esistono diversi tipi di diabete, la forma più comune è il Diabete Mellito di Tipo 2 (DMT2) e si riscontra generalmente nella persona adulta; meno frequente è il Diabete Mellito di Tipo 1 (DMT1), che può manifestarsi sin dall’età pediatrica.
Mentre, il diabete gestazionale è una forma temporanea di diabete relativamente frequente (un caso ogni 10-12 gravidanze) che compare durante la gestazione e spesso scompare subito dopo il parto.
Cause e sintomi del diabete
In Italia sono circa 4 milioni le persone affette da diabete, mentre circa 2 milioni di persone, pur non avendone la diagnosi, mostrano difficoltà a mantenere la glicemia sotto controllo a digiuno o dopo il pasto. In particolare, si parla di:
alterata glicemia a digiuno (impaired fasting glucose IFG) quando i valori della glicemia a digiuno sono tra 100 e 125 mg/dL;
ridotta tolleranza al glucosio (impared glucose tollerance IGT) quando i valori della glicemia, due ore dopo curva da carico orale di glucosio, sono tra 140 e 199 mg/dL*
È opportuno consultare il proprio medico se riscontriamo una o più delle seguenti condizioni associate ad un aumentato rischio di sviluppare la malattia:
- ipertensione arteriosa
- soprappeso - obesità
- alterato valore dei lipidi nel sangue (colesterolo HDL <35 mg/dL e/o trigliceridi > 250 mg/dL)
- fumatore
- malattie cardiovascolari
- parente di primo grado con diabete di tipo 2
- elevata adiposità viscero addominale
Mentre, i principali sintomi del diabete mellito, sono: l’aumento della frequenza di minzione (poliuria) e il conseguente aumento della necessità di introdurre liquidi (sete intensa o polidipsia), fame costante, carenza di energia e stanchezza, intorpidimento delle estremità (mani e piedi) e vista offuscata. Anche in questo caso vi consigliamo di consultare il prima possibile il vostro medico di fiducia.
* AMD-SID standard italiani per la cura del diabete mellito
Monitorare il diabete (nei giorni di malattia)
Punto cardine della gestione del diabete è intraprendere uno stile di vita sano: adottare abitudini alimentari corrette ed eseguire una regolare attività fisica.
Queste abitudini virtuose aiutano a migliorare il controllo glicemico, sia nel diabete di tipo 1 sia di tipo 2.
Controllo che risulta ancora più importante nel periodo che stiamo vivendo. Infatti, studi clinici nazionali ed internazionali hanno dimostrato come uno scarso controllo metabolico ed in particolar modo l’iperglicemia, possano portare ad un aggravamento della prognosi in caso di contagio con il Covid-19.
Inoltre, quando siamo ammalati potrebbe essere difficile riuscire a mangiare e bere normalmente ed è per questo motivo che può risultare complicato gestire la quantità di zucchero nel sangue (glicemia).
Ecco qualche consiglio utile