I risultati di uno studio, pubblicato su “Diabetes Care”, indicano che un buon controllo dell’emoglobina glicata è importante per ridurre la mortalità nelle persone anziane, ma l’obiettivo glicemico andrebbe personalizzato.
Secondo uno studio statunitense del Department of Epidemiology alla Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora, pubblicato su Diabetes Care, un valore di emoglobina glicata (HbA1c) superiore a 8,0% è associato a un aumento del rischio di mortalità tra le persone diabetiche di età superiore a 65 anni.
In studi precedenti i valori di HbA1c sono risultati associati a un aumento della mortalità in popolazioni di mezza età. Poiché l’intensità ottimale del controllo glicemico tra i soggetti anziani diabetici rimaneva incerta, gli autori hanno voluto valutare il rischio di mortalità tra i soggetti anziani diabetici e non in base ai valori di HbA1c .
I ricercatori hanno analizzato i dati relativi alla mortalità di oltre 7.000 adulti di età uguale o superiore a 65 anni provenienti dal Terzo NHANES (Third National Health and Nutrition Examination Survey; 1998–1994) e dal Continuous NHANES (1999-2004). Nel corso di un follow-up in media di 8,9 anni, 4.729 partecipanti sono morti, 1.262 dei quali per malattie cardiovascolari, 850 per cancro e 2.617 per cause diverse. Il rischio relativo per la mortalità per tutte le cause era significativamente maggiore per gli adulti con diabete e HbA1c superiore a 8,0%, rispetto a quelli con diagnosi di diabete e HbA1c inferiore a 6,5%; i partecipanti senza diagnosi di diabete e HbA1c maggiore di 6,5% hanno avuto un rischio di mortalità per tutte le cause maggiore di 1,3 volte rispetto ai pazienti senza diabete e HbA1c compreso tra 5,0 e 5,6%.
Secondo i risultati di questo studio, un buon compenso glicemico sarebbe importante per ridurre la mortalità in considerazione delle differenze emerse nel rischio di mortalità a seconda dei dati demografici, della storia di malattia cardiovascolare, della durata del diabete e dell’esistenza di comorbidità. Gli Autori ritengono pertanto necessario che l’obiettivo glicemico venga personalizzato in base alle soprammenzionate variabili.