Una ricerca pubblicata sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism afferma che l’attività fisica ad alta quota potrebbe aumentare le possibilità di ipoglicemia nei soggetti con diabete Tipo 1.
Un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Australia Occidentale hanno selezionato un campione di 7 soggetti con diabete Tipo 1 controllando i valori glicemici, i livelli di lattato e l’insulina prima, dopo e durante due sessioni di ciclismo indoor che simulavano le condizioni atmosferiche al livello del mare (normossia) e in alta quota (ipossia). Sono stati raccolti i gas respiratori per misurare i tassi di ossidazione dei carboidrati. Dopo un’ora di esercizio a 4.200 metri e durante il recupero successivo i livelli di zuccheri nel sangue erano visibilmente ridotti.L’attività fisica, in entrambe le condizioni, ha comportato un aumento significativo dei tassi di ossidazione dei carboidrati, tornati ai livelli di base al termine delle sessioni.
Questi risultati ci suggeriscono che l’esercizio fisico svolto durante o poco dopo essere stati in alta quota potrebbe aumentare in maniera significativa il rischio di ipoglicemia. È importante, però, ricordare che l’attività fisica ha numerosi vantaggi per la gestione del diabete: può migliorare la qualità della vita, la salute del cuore, la sensibilità all’insulina, ma può anche causare ipoglicemia.
Le attuali linee guida sull’esercizio per gli individui con diabete Tipo 1 non considerano in modo approfondito l’impatto che l’alta quota può avere sui livelli di glucosio nel sangue. Ci auguriamo che, sulla base di questi risultati, nelle linee guida future possa essere trattato anche questo argomento, in modo da aumentare la sicurezza dei soggetti con diabete Tipo 1 nel caso dovessero spostarsi in alta quota senza prima acclimatarsi.