È stato pubblicato su “Cell Transplantation” uno studio, coordinato da ricercatori italiani, che dimostra i benefici dell’esercizio fisico aerobico costante nelle persone con diabete di Tipo 1 portatrici di microinfusore insulinico.
I ricercatori dell’Istituto scientifico San Raffaele di Milano e del Centro di Ricerca sul Metabolismo del Policlinico di San Donato Milanese, insieme ai colleghi del Diabetes Research Institute dell’Università di Miami, hanno studiato per tre mesi due gruppi di persone adulte, con diabete di Tipo 1 e portatori di un microinfusore insulinico. Il gruppo dei partecipanti allo studio che durante il periodo di osservazione aveva mantenuto un allenamento di tipo aerobico costante ha mostrato, rispetto al gruppo di controllo, miglioramenti significativi del controllo metabolico, un calo del bisogno di insulina e una marcata riduzione degli attacchi iperglicemici.
«Il nostro lavoro», puntualizzano gli autori, «dimostra con dati incoraggianti che essere attivi fisicamente migliora il controllo della glicemia in chi è affetto da diabete di Tipo 1. Certamente la verifica dovrà essere estesa a un numero più ampio di soggetti, ma già ora possiamo dire che un programma di educazione incentrato sul monitoraggio dell’iniezione dell’insulina, sulla dieta e sugli esercizi, è estremamente vantaggioso per la gestione della malattia e costituisce una parte essenziale della terapia, non un qualcosa di accessorio che si possa lasciare alla discrezionalità dei pazienti». La rilevanza dell’attività fisica aerobica nella gestione delle persone con diabete era stata finora dimostrata solo per il diabete di Tipo 2, mentre era più controversa l’utilità dell’esercizio fisico nel diabete di Tipo 1 per una serie di motivi tra i quali la frequenza delle ipoglicemie e una aumentata variazione dei livelli glicemici durante le ventiquattro ore.
Questo lavoro dimostra invece un chiaro effetto positivo dell’esercizio fisico aerobico, svolto almeno per tre sessioni settimanali e per 30-45 minuti, su parametri sia metabolici sia infiammatori, seppure nel breve termine, in pazienti trattati con microinfusore di insulina.