Secondo uno studio finlandese, pubblicato su “PlosOne”, trascorrere venti minuti in meno al giorno seduti aiuta a preservare la massa muscolare e ad abbassare i livelli del glucosio a digiuno nel sangue, riducendo così il rischio di diabete di Tipo 2.
Prevenire il rischio di diabete Tipo 2
Ci sono alcuni valori, per esempio i livelli del glucosio a digiuno nel sangue, che è bene tenere sotto controllo anche per prevenire il rischio di diabete di Tipo 2. Un gruppo di ricercatori finlandesi ha condotto per un anno uno studio randomizzato e controllato su 133 impiegati con bambini piccoli, reclutati attraverso scuole materne e scuole elementari, grazie al quale hanno dimostrato l’importanza di implementare l’attività fisica e ridurre il tempo da seduti sulla sedia sia durante le ore lavorative che durante il tempo libero.
I dati sono stati raccolti tra il 2011-2013 e analizzati tra il 2013-2016. I piccoli cambiamenti rilevati, concomitanti con diversi biomarcatori, suggeriscono che ridurre il tempo libero sedentario può essere utile.
Lo studio e i partecipanti
I partecipanti sono stati divisi in due gruppi, uno di controllo (n. 62) e uno di intervento (n. 71), quest’ultimo coinvolto in un programma che puntava al mantenimento della forma fisica. I ricercatori, con una serie di sedute di counseling distribuite nel corso di un anno, hanno suggerito ai lavoratori del gruppo di intervento alcune strategie per ridurre i minuti passati seduti su una sedia durante le ore d’ufficio e per sfruttare al meglio il tempo libero passato a casa. Ogni impiegato ha stabilito alcuni obiettivi personali da raggiungere nell’arco della giornata.
Nel gruppo di intervento il tempo libero sedentario è diminuito e il tempo di attività leggera e di interruzioni per ora sedentaria sono aumentate rispetto ai controlli a tre mesi. La diminuzione del tempo libero sedentario è stata mantenuta per tutto l’anno.
Ridurre la sedentarietà
Grazie ai periodici incontri di counseling, gli appartenenti al gruppo di intervento hanno cambiato abitudini, riducendo di 21 minuti al giorno la sedentarietà durante il tempo libero e aumentando le interruzioni al lavoro. Dopo un anno di questo regime, erano scesi i livelli di glucosio a digiuno nel sangue ed erano migliorati i valori del rapporto ApoB/ApoA1, un marker per il rischio cardiovascolare, senza cambiamenti negli altri esiti. Inoltre, gli impiegati che avevano rispettato il loro programma per ridurre la sedentarietà a casa e in ufficio erano riusciti a mantenere intatta la massa muscolare delle gambe. Non è accaduto lo stesso nel gruppo di controllo, che non aveva cambiato le proprie abitudini.