Secondo una revisione di studi recenti, pubblicata su “Endocrine”, il movimento può migliorare le funzioni cognitive nelle persone con diabete: l’allenamento fisico le aiuta a prevenire la demenza e la malattia di Alzheimer.
Un programma di formazione fisica, inserito nei programmi di prevenzione messi a punto per le persone con diabete, sarebbe utile per allontanare il rischio di insorgenza di malattie neurodegenerative.
Gli studi epidemiologici mostrano che le persone con diabete di Tipo 2 corrono maggiori rischi di sviluppare demenza e/o malattia di Alzheimer.
Una revisione di studi recenti, pubblicata su Endocrine, collega le due malattie e spiega come l’allenamento fisico potrebbe aiutare a contrastare il processo neurodegenerativo nei pazienti affetti da diabete di Tipo 2.
Cambiamenti infiammatori, ossidativi e metabolici nelle persone con diabete possono, infatti, causare complicanze cerebrovascolari e possono portare ad una maggior permeabilità della barriera emato-encefalica.
In una sorta di circolo vizioso, lo stress ossidativo e l’ambiente proinfiammatorio si intensificano, portando ad un ulteriore declino cognitivo.
Il regolare esercizio fisico rafforza la capacità antiossidante, riduce lo stress ossidativo, ha effetti antinfiammatori, migliora la funzione endoteliale e potrebbe aumentare la vascolarizzazione dell’encefalo.
Un programma preventivo di formazione fisica potrebbe quindi minimizzare il rischio di insorgenza di malattie neurodegenerative nelle persone con diabete di Tipo 2.