Si chiama ‘schema insulinico’ la prescrizione che prevede gli orari, le quantità e il tipo di insulina che va iniettato ogni volta. Esistono diversi tipi di insulina che si differenziano per la durata di azione, vale a dire per il momento in cui il farmaco inizia a fare effetto, per la fase in cui esercita la massima azione (picco) e per il tempo nel quale rimane attivo (coda). Uno schema insulinico può prevedere iniezioni effettuate con differenti tipi di insulina. La ragione è presto spiegata: il nostro corpo ha bisogno di un ‘minimo garantito’ di insulina durante tutte le 24 ore, la cosiddetta ‘basale’, ma anche di ‘boli’ (rinforzi) di insulina per utilizzare i carboidrati che vengono assunti durante i pasti o fuori pasto. Servono quindi delle insuline ultralente (dette anche analoghi lenti) o ‘lente’ per creare una insulinizzazione di base e delle insuline ‘rapide’ o ultrarapide (dette anche ‘analoghi rapidi’) per metabolizzare i carboidrati assunti ai pasti. Per esempio, un tipico schema insulinico potrebbe prevedere l’iniezione di un analogo lento la sera tardi che svolge per 24 ore la funzione basale e delle ‘ultrarapide’ da assumere prima dei pasti (cosiddetto schema basal-bolus). Lo schema insulinico va personalizzato dal diabetologo in ogni suo aspetto, adattandolo alle esigenze del paziente. Le dosi di insulina sono espresse in Unità o Unità internazionali (U.I.). Il fabbisogno medio varia da persona a persona a seconda della sua insulinoresistenza, dell’attività fisica svolta e dello stile di vita.