Il conteggio dei carboidrati è un metodo raccomandato per controllare la glicemia. Gli autori di uno studio canadese, pubblicato su “DiabetesResearch and ClinicalPractice”, hanno intervistato 180 persone con diabete di Tipo 1 per verificare come lo utilizzano.
I ricercatori della Universitat Rovira i Virgili, in Spagna, hanno monitorato per quattro anni 3.349 persone ad alto rischio cardiovascolare nell’ambito dello studio Prevencion con Dieta Mediterranea (PREDIMED), che all’inizio dell’analisi non avevano diabete di Tipo 2, per verificare se il consumo dei legumi (diversi dalla soia) avesse un effetto protettivo contro il diabete di Tipo 2.
I risultati dello studio, pubblicato su Clinical Nutrition, dimostrano che, paragonate con chi consumava pochi legumi (in media 12,75 grammi al giorno, circa una porzione e mezzo a settimana), le persone che invece ne consumavano di più (in media 28,75 grammi al giorno, equivalenti a oltre 3 porzioni a settimana) avevano un rischio ridotto del 35% di sviluppare diabete di Tipo 2. I legumi più efficaci nel prevenire il diabete si sono dimostrati le lenticchie: le persone che ne mangiavano una porzione alla settimana avevano un rischio di diabete più basso del 33% rispetto a chi ne consumava meno di mezza porzione alla settimana.
I ricercatori hanno inoltre scoperto che il rischio di diabete si riduce anche sostituendo mezza porzione al giorno di cibi ricchi di proteine e carboidrati con mezza porzione di legumi.
Dunque tra le proprietà dei legumi, ricchi di vitamine del gruppo B, di diversi minerali benefici, tra cui calcio, potassio e magnesio, e di una quantità considerevole di fibre, c’è anche quella di essere alimenti a basso indice glicemico, il che significa che i livelli di glucosio nel sangue aumentano lentamente dopo il consumo. Questo studio dimostra che i legumi, e le lenticchie in particolare, sono una sorta di “scudo” nei confronti del diabete di Tipo 2.